Di seguito riportiamo il testo della lettera aperta.
Preg.mo Sig.
Sindaco della Città di Spoleto
P.zza del Municipio, 1
06049 SPOLETO (PG)
Spett.le
ATI 3 Umbria
Via Mazzini, 57
06034 FOLIGNO (PG)
Spett.le
VUS Spa
Via dei Filosofi, 57
06049 SPOLETO (PG)
Il Comitato Rifiuti Zero Spoleto si batte per una consapevole e virtuosa politica ambientale, che si fonda sulla promozione della politica delle 3R: Riduci, Riusa e Ricicla.
Scopo del Comitato è di sensibilizzare opinione pubblica ed istituzioni sugli innumerevoli vantaggi che si avrebbero dalla corretta gestione dei rifiuti, ambientali, economici ed occupazionali; nonché si batte contro l'impiego di qualsiasi pratica di incenerimento dei rifiuti.
Il Comitato è stato costituito durante un'assemblea cittadina, tenutasi al palazzo del Comune di Spoleto, il 26 gennaio 2011, alla quale hanno partecipato oltre 80 cittadini.
Sabato 26 febbraio, è stato organizzato il primo incontro pubblico partecipativo, in occasione del quale sono state analizzate alcune problematiche legate all'ambiente e alla produzione e gestione dei rifiuti a Spoleto, all'incenerimento della pollina, all'utilizzo del CDR come combustibile nei cementifici, in particolar modo quello della Cementir, alle incongruenze del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, alle opportunità legate al ciclo virtuoso dei rifiuti.
Dall’incontro, a cui hanno partecipato numerosi cittadini e rappresentanti delle istituzioni locali, sono emersi alcuni dati allarmanti riguardo l’attuale gestione del ciclo dei rifiuti, sia a livello regionale che locale, che potrebbero a breve termine condurre il nostro territorio ad una vera e propria emergenza rifiuti.
In particolare, analizzando il Piano Regionale e quello d’Ambito, sono emerse alcune
CRITICITA’:
A) il Piano Regionale di gestione dei Rifiuti, essendo stato adottato in conformità ai principi contenuti nella Direttiva 12/2006/CE, risulta allo stato superato ed obsoleto, tenuto conto delle disposizioni contenute nella Direttiva 98/2008/CE, come recepite nel TUA;
B) le strategie adottate dal Piano, ed in particolare il ricorso al trattamento termico e al recupero energetico come componente significativa del complesso del sistema integrato di gestione dei rifiuti urbani, risultano incompatibili con le azioni previste nel TUA;
C) gli obiettivi del piano, risultano irraggiungibili nel breve periodo, contrariamente a quanto stimato dall’Autorità Regionale;
D) il piano sembra preordinato a creare situazioni di emergenza al fine di promuovere soluzioni transitorie, come l’incenerimento nei cementifici;
E) Il problema della cessazione della discarica di S.Orsola, prevista a metà 2012, impone il trasporto ad Orvieto per disposizione regionale, dei rifiuti dell’ambito non differenziati. La scelta è resa incerta nei tempi dalla opposizione della popolazione locale all’ampliamento delle discarica di Orvieto-Le Crete e necessita comunque di un coordinamento Regionale per i costi di conferimento;
F) Il problema dell’incremento della raccolta differenziata per raggiungere gli obiettivi fissati dal Piano Regionale è resa incerta dalla sopraggiunta normativa (Legge n.122 del 2010) che impone ai Gestori dei servizi pubblici gli stessi limiti assunzionali degli EE.LL. Si consideri che il Piano di Ambito prevede un incremento di organico del gestore per la differenziata di circa 50 unità.
G) Il Termovalorizzatore a servizio dei rifiuti della provincia di Perugia, che deve essere localizzato dall’ATI 2 e che poi deve essere definito nella costruzione e nella gestione da un Accordo di programma, in base alla legge regionale n. 11/2009, è ancora al punto zero quanto alla localizzazione. Ciò altera drasticamente tutte le previsioni programmatiche del Piano Regionale dei rifiuti e per ricaduta dei Piani di Ambito degli ATI.
H) il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, “in difetto, ovvero per la mancata attuazione di quanto previsto dal PdA in ordine alla realizzazione dell’impianto di trattamento termico, prevede che la Giunta regionale adotta provvedimenti volti ad assicurare lo smaltimento finale dei rifiuti, ivi compreso il loro utilizzo, opportunamente trattati, in sostituzione dei combustibili convenzionali attualmente utilizzati negli impianti industriali esistenti e per il tempo necessario ad attuare le previsioni del PdA approvato” ed è quindi concreto il pericolo dell’utilizzo del cementificio di Spoleto per l’incenerimento di rifiuti, sebbene tale pratica sia posta alla base e non al vertice della gerarchia dei rifiuti;
I) circa la sostenibilità ambientale di tale pratica, lo stesso Piano Regionale, sottolinea, però, che “è opportuno rilevare che le determinazioni relative agli impatti della co-combustione di CDR in cementificio sono caratterizzate da un livello di incertezza significativamente superiore rispetto a tutti gli altri processi considerati nello studio. Le risultanze dello studio condotto non possono quindi essere considerate esaustive per confermare l’opportunità, in termini ambientali, dello smaltimento di CDR in impianti di produzione del cemento”.
La stessa Giunta Regionale, preso atto dello “Stato di attuazione del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti. Verifica di autosufficienza del sistema regionale”, con deliberazione N. 1883 del 20/12/2010, ha evidenziato “una possibile situazione di criticità del sistema di smaltimento regionale che potrebbe manifestarsi negli ultimi mesi del 2011 o al più tardi nei primi mesi del 2012 a causa dell’esaurimento della capacità residua degli impianti di discarica autorizzata e dei tempi ancora necessari all’approvazione dei progetti di ampliamento delle discariche di Belladanza (Città di Castello), Borgogiglione (Magione) e Le Crete (Orvieto)”.
La Giunta Regionale, quindi, nel prendere atto della necessità di individuare soluzioni transitorie, di competenza degli ATI, per la regolazione dei flussi di rifiuti da smaltire a discarica, invita gli stessi ATI, ai sensi dell’art. 15 comma 4 della Legge Regionale 11/2009, a raggiungere, entro breve termine, accordi per assicurare lo smaltimento dei rifiuti nelle discariche attualmente autorizzate.
Il citato “Stato di attuazione del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti”, evidenzia, inoltre, per quanto riguarda il nostro territorio, una situazione ancor più allarmante, dovuta:
- alla prossima chiusura della discarica di Sant’Orsola, con conseguente necessità di conferimento ad altro impianto extra-ATI;
- alla costante crescita nella produzione di rifiuti, rispetto alla diminuzione rilevata nell’Ati 1 e 2;
- ai bassissimi livelli di raccolta differenziata.
Nell’ATI 3, infatti, l’estensione della raccolta differenziata procede più lentamente, che negli altri ambiti: “Nei due comuni principali (Foligno e Spoleto), la percentuale conseguita nel 2009 è ancora inferiore al 30%. Vi è l’intera area della Valnerina dove si raggiungono risultati molto modesti (in alcuni comuni inferiori al 10%). Il Programma di riorganizzazione presentato ai sensi della DGR 1734/2009 prevede, anche al termine del periodo di riferimento (fine 2011) una copertura territoriale del servizio domiciliare pari al 50%, inferiore agli obbiettivi di Piano”.
La comunità locale esprime legittime preoccupazioni per le possibili conseguenze sull’ambiente e sulla salute, nonché per i possibili risvolti economici, della sempre più prossima situazione di criticità del sistema di smaltimento dei rifiuti.
Per questo motivo, si chiede un incontro URGENTE con il Sindaco del Comune di Spoleto, i vertici Vus Spa e dell’Ati 3, al fine di conoscere quali misure codesti Enti intendono adottare, nel rispetto dei principi di cui al titolo IV del Decreto Legislativo 152/2006, come modificato dal d.lgs. n. 205/2010, da un lato, per scongiurare la paventata situazione di criticità, dall’altro per prevenire e ridurre gli impatti negativi della produzione e della gestione dei rifiuti, al fine di proteggere l’ambiente e la salute umana, nel territorio spoletino.
Restiamo, quindi, in attesa di conoscere la data dell’incontro da comunicare, a stretto giro, al seguente indirizzo mail: rifiutizerospoleto@gmail.com .
Spoleto, 02/03/2011
Il Comitato Rifiuti Zero Spoleto
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