sabato 30 luglio 2011

INTERESSI DI POCHI, ABUSI SUL TERRITORIO DI TUTTI E LA POLITICA INDIFFERENTE.

Rabbia e frustrazione.
Questi i sentimenti che ci assalgono nel constatare l'inesorabile aggressione al patrimonio ambientale e naturale del territorio spoletino.
A Spoleto, come non in altre zone dell'Umbria, si assiste impotenti ad una continua proliferazione di impianti, che, sotto l'egida ed il miraggio dell'energia rinnovabile, si traducono in lauti guadagni per singoli imprenditori, con tragiche ripercussioni sul paesaggio, sulla qualità dell'ambiente e sulle tasche dei cittadini: il GSE incentiva questo tipo di impianti riconoscendo al produttore-imprenditore un importo al kW prodotto largamente superiore a quello pagato dagli utilizzatori. Da dove vengono questi soldi? Tale differenza è coperta da una tassazione ad hoc che paghiamo nelle nostre bollette. Riassumendo, per far guadagnare chi realizza questi impianti paghiamo noi per ben due volte: prima con gli incentivi e poi in termini d’ambiente e territorio.
Tale situazione fa sì che non manchi nulla: inceneritore di pollina, impianti a biomasse di oli vegetali, biodigestori, possibili inceneritori per Cdr.
Da ultimo, proprio in questi giorni, si è improvvisamente materializzato un mega impianto fotovoltaico di circa 3,27 MW.
68000 mq di bigi pannelli che ricoprono l'intero declivio di una collina nella valle che da Capezzano conduce a Uncinano, a San Martino in Trignano.
Un mare di silicio incastonato tra verdi colline visibile da ogni prospettiva, a km di distanza, una fredda ed inquietante testimonianza di ciò che l'uomo è disposto a perdere pur di lucrare. Un monumento a futura memoria della nostra ipocrisia.
Si dirà, come qualche esponente politico locale sostiene, che il fotovoltaico non inquina...
Come se la compromissione del paesaggio ed il consumo del territorio non siano anch'esse forme di inquinamento.
Noi non siamo né contro il progresso né, tanto meno, contro le energie rinnovabili.
Siamo, invece, per le cose fatte bene, adeguatamente valutate e ponderate, sostenibili per il territorio e a vantaggio della comunità tutta.
Non sarà un caso che gli impianti fotovoltaici a terra sono progressivamente disincentivati ed alcune
Regioni, come il Piemonte, abbiano tentato di metterli al bando.
Da noi, no, rappresentano una auspicabile forma di sviluppo.
Ciò che più sgomenta è il silenzio con cui tali impianti sono accettati e tollerati.
Silenzio delle amministrazioni, incapaci di resistere alle pressioni ed al ricatto occupazionale di pochi imprenditori; conniventi con una legislazione ambigua e accondiscendente troppo spesso usata come alibi all'incapacità di governare.
Un’ennesima dimostrazione di quanto già avvenuto con gli impianti a biomasse di Madonna di Lugo, dei
quali ancora si attende le convocazione della seconda riunione della commissione.
Silenzio e supina accettazione delle popolazioni, a volte incapaci di comprendere l'entità e gravità dei danni arrecati all'ambiente.
Tutela dell'Ambiente, del suolo e del sottosuolo, dell'aria e del paesaggio sono diritti imprescindibili di ogni cittadino e prioritario dovere di ogni amministrazione.
Siamo invece costretti quotidianamente a constatare come gli interessi ed i diritti dei cittadini vengano troppo spesso ignorati e ridicolizzati.

Viene da chiedersi come mai a Spoleto si stia verificando una proliferazione di così violente aggressioni al paesaggio ed all'ambiente, con l'incredibile silenzio dell' amministrazione comunale e degli enti ed istituzioni preposti alla loro tutela.
Purtroppo alla comunità civile mancano strumenti non solo per poter incidere sui processi decisionali, ma addirittura per poter far sentire la propria voce.
Informazione e partecipazione sembrano essere principi sconosciuti a chi amministra.
Noi non ci rassegniamo ad una supina accettazione e speriamo che anche altri cittadini e associazioni, oltre alla nostra, inizino a far sentire la loro voce indignata contro chi contribuisce allo scempio del nostro territorio.
Ogni azione, omissione, presa o mancata decisione, hanno un responsabile che dovrà render conto del proprio operato, sia in termini di legittimità che di opportunità delle scelte compiute o dei colpevoli silenzi. Vista la latitanza e connivenza della politica, spetta alla società civile vigilare sul proprio territorio per mantenere alta la guardia contro ogni nuova forma di insensata aggressione, come da mesi stiamo facendo denunciando le continue mancanze della nostra classe politica.

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rifiutizerospoleto.blogspot.com.

[Comitato Rifiuti Zero No Inceneritori]