giovedì 18 luglio 2013

RIFIUTI BRUCIATI NEI CEMENTIFICI, E LE CENERI?




Come ormai tutti sapete l'Italia ha varato nuove normative che permettono di bruciare i rifiuti (CSS) nei cementifici.
Più volte ci siamo detti contrari a questo modo di trattare i rifiuti perché si distrugge materia prima inquinando l'aria. C'è anche un'altro motivo per essere contrari a questo sistema:ci sono buone probabilità che una parte delle ceneri finisca nel cemento.

A questo link trovate un video del Prof. Montanari che parla proprio di questo argomento.


http://www.youtube.com/watch?v=V5dZzJ095Q8







mercoledì 10 luglio 2013

Raccolta firme Legge Rifiuti Zero




Il comitato Rifiuti Zero No Inceneritori di Spoleto sostiene la legge nazionale di iniziativa popolare Rifiuti Zero (www.leggerifiutizero.it).

Iniziamo quindi la campagna per la raccolta firme, per questo abbiamo allestito un banchetto per la raccolta delle firme per:

Domenica 14 luglio, dalle 09 alle 13 e dalle ore 15.30 alle ore 19.30 in corso Mazzini (largo Ferrer) in occasione del mercatino dell'usato

Per cambiare serve anche la tua firma.

Sostieni la campagna di raccolta firme, gli incaricati del comitato sono a disposizione per spiegare l'oggetto della legge.

Questa legge è una delle armi per evitare che il decreto legge sul CSS consenta di bruciare i rifiuti nelle cementerie. Aiutaci ad evitare un nuovo scempio.

Sarà possibile rinnovare la tessera del comitato per l'anno 2013.

Comitato Rifiuti Zero No Inceneritori Spoleto

giovedì 4 luglio 2013

ATTO DI MESSA IN MORA E DIFFIDA NEI CONFRONI DELLA V.U.S., DELL'ATI3 E DEI COMUNI ASSOCIATI


Si è svolta questa mattina (giovedì 4 luglio) la conferenza stampa indetta dall’L’Osservatorio Rifiuti Valle Umbra Sud, formato dalle associazioni Cittadinanzattiva Assemblea di Foligno, Cittadinanzattiva Assemblea di Spoleto, Legambiente Circolo di Foligno, Legambiente Circolo di Spoleto, Comitato Rifiuti Zero Spoleto No inceneritori.
L’oggetto della conferenza stampa è stato l’atto di messa in mora e diffida nei confronti della V.U.S., dell’ATI3 e di tutti i comuni associati alla stessa in merito alla gestione dei rifiuti e della raccolta differenziata.

Di seguito il testo integrale della diffida:

ATTO DI MESSA IN MORA E DIFFIDA

L’Osservatorio Rifiuti Valle Umbra Sud, formato dalle associazioni Cittadinanzattiva Assemblea di Foligno, Cittadinanzattiva Assemblea di Spoleto, Legambiente Circolo di Foligno, Legambiente Circolo di Spoleto, Comitato Rifiuti Zero Spoleto No inceneritori, nelle persone dei rispettivi legali rappresentanti Giuseppe Mondi, Guido Grossi, Gianfranco Anzuideo, Francesco Simone Forlani e  Marco Capoccia;

PREMESSO CHE

L’Osservatorio Rifiuti Valle Umbra Sud è stato costituito dalle predette associazioni allo scopo di esercitare attività di sorveglianza e controllo pubblico, diffuso e continuativo sulle modalità di gestione del ciclo dei rifiuti nella Valle Umbra Sud ed, in particolare, sotto il profilo della rispondenza delle modalità concrete di esercizio della predetta attività alle normative comunitarie,  nazionali vigenti e regionali vigenti ed agli strumenti di programmazione quali il Piano Regionale Gestione Rifiuti (PRGR) e il Piano d'Ambito (PdA).
L’Osservatorio Rifiuti Valle Umbra Sud e le singole associazioni, gruppi informali e cittadini consapevoli che ne fanno parte, ritengono opportuno e necessario monitorare le strategie e le azioni intraprese dalle istituzioni locali e dal soggetto gestore del servizio al fine di verificare il rispetto della “tabella di marcia” approntata per il raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata posti dall’art. 205 del D.Lgs. n. 152/06 e s.m.i. In particolare, la predetta normativa prevedeva il raggiungimento entro il 31/12/2012 di un livello di raccolta differenziata pari al 65% della quantità totale di rifiuti prodotti.
Allo scopo di porsi come soggetto propositivo e non solo critico, l’Osservatorio Rifiuti Valle Umbra Sud vuole essere di stimolo affinché si sviluppino buone pratiche per potenziare o iniziare specifici progetti a servizio delle comunità locali e del territorio, ossia azioni dirette a ridurre la quantità dei rifiuti, migliorare la qualità della frazione organica raccolta, creare percorsi di filiera per la plastica, gli oli esausti, etc. Quanto precede anche al fine di salvaguardare ed adeguatamente valorizzare la natura “pubblica” (quantomeno sotto il profilo della composizione del capitale sociale) del soggetto gestore.
La governance della VUS spa e molti degli amministratori degli enti locali soci attribuiscono ai rigidi vincoli normativi, imposti sulle gestioni in house dei servizi pubblici locali, le cause degli scarsi investimenti effettuati nelle risorse umane e strumentali necessarie al fine di ottimizzare la raccolta differenziata mediante un efficiente sistema di porta a porta esteso a tutto il territorio servito dalla VUS spa.
In proposito non si può non osservare che i vincoli della vigente normativa si applicano a tutti i comuni italiani ed a tutte le gestioni in house, anche a quelle come il comune di Salerno che ha da tempo raggiunto livelli altissimi di RD superiori anche al 70%. È altrettanto vero, di contro, che il Comune di Spoleto ha recentemente reso nota la propria volontà di destinare le attuali risorse economiche per la raccolta porta a porta a finanziare il trasporto dei rifiuti alla discarica di Borgo Giglione.
L’Osservatorio Rifiuti Valle Umbra Sud ha in più occasioni avanzato, alle amministrazioni competenti ed alla VUS spa, richiesta di accedere alla documentazione amministrativa relativa al servizio di raccolta dei rifiuti e di avere informazioni e chiarimenti sulle strategie ed i progetti per il raggiungimento degli obiettivi di RD previsti dalla legge, ricevendo però a riguardo scarsi riscontri e rilevando soprattutto una mancata disponibilità a cambiare strategia. Quanto precede rappresenta un chiaro segnale di chiusura da parte dell'amministrazione pubblica e dei suoi enti strumentali rispetto alle istanze di partecipazione e di coinvolgimento avanzate dalla società civile, di cui l'Osservatorio Rifiuti Valle Umbra Sud è chiara e qualificata espressione.
In questo clima di chiusura da parte degli Enti locali e della VUS spa non resta altra strada che quella di porre in essere una forte e clamorosa iniziativa volta a richiamare tutti i livelli istituzionali e, in generale, i soggetti a vario titolo coinvolti al rispetto della legge ed ad una chiara assunzione di responsabilità che implichi un reale cambio di rotta

VISTO

-        l’articolo 11 della Direttiva 19 novembre 2008 n.2008/98/CE a norma della quale ‘gli Stati membri adottano misure intese a promuovere il riciclaggio di alta qualità e a tal fine istituiscono la raccolta differenziata dei rifiuti’. Tale attività deve avvenire attraverso ‘la costituzione ed il sostegno di reti di riutilizzo e di riparazione, l’uso di strumenti economici, di criteri in materia di appalti, di obiettivi quantitativi o di altre misure’;
-        il D.Lgs. 205/2010 (‘Disposizioni di attuazione della direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008 relativa ai rifiuti e che abroga alcune direttive’) e, in particolare, i suoi articoli n. 7 e 21 i quali prevedono che l’obiettivo di economicità può e deve avvenire attraverso l’affidamento esclusivo della gestione della raccolta differenziata ai Comuni nel territorio dei quali la raccolta medesima deve svolgersi;
-        l’articolo 205, il comma 1, del D.Lgs 152/2006 (T.U. in materia ambientale), che impone in ogni Ambito Territoriale Ottimale debba essere assicurata una raccolta differenziata dei rifiuti urbani pari alla percentuale minima del 65% dei rifiuti prodotti entro il 31 dicembre 2012;
-        l’articolo 205, comma 3, del D.Lgs. 152/2006 in cui sono previste gravi sanzioni per quei Comuni che non raggiungono gli obiettivi indicati al precedente comma 1, ossia un'addizionale del venti per cento al tributo di conferimento dei rifiuti in discarica a carico dell'Autorità d'ambito, nel caso in cui a livello di ambito territoriale ottimale non siano conseguiti gli obiettivi minimi previsti;
-        l’articolo 198 del D.Lgs. 152/2006 che impone al Comune di concorrere a disciplinare la gestione dei rifiuti con apposito regolamento che, tra l’altro, stabilisca le misure necessarie ad ottimizzare le forme di conferimento della raccolta differenziata;
-        la Legge Regionale n. 11 del 13 maggio 2009 che, all'art 3, impone alla Regione di:
o    verificare il raggiungimento dell'obiettivo di cui all’art. 198 del D.Lgs. 152/2006, obiettivo peraltro così prefissato anche dalla stessa Legge Regionale all'art. 20;
o    irrogare sanzioni agli ATI in funzione dei risultati di raccolta differenziata conseguiti dai Comuni. In particolare, in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi come individuati dal T.U. del 2006 e dalla Legge Regionale, la Regione deve applicare a ciascun ATI una sanzione da euro 2 a euro 5 per ogni tonnellata di rifiuti avviati a smaltimento in eccedenza rispetto agli obiettivi prefissati (art. 21);
all'art 7, assegna ai Comuni le funzioni di controllo sul corretto conferimento da parte dei cittadini dei rifiuti e di promozione e conclusione di accordi con organismi pubblici e privati al fine di garantire una maggiore efficacia alle azioni e agli interventi volti alla raccolta dei rifiuti;
all’art. 8 impone all’ATI l’obbligo, tra l’altro, di organizzare il servizio di gestione integrata e di definire gli obiettivi da perseguire; di effettuare il monitoraggio sull’attuazione del piano d’ambito con particolare riferimento all’evoluzione dei fabbisogni ed all’offerta impiantistica disponibile e necessaria; di trasmettere alla Giunta Regionale entro il 31 marzo di ogni anno una relazione sullo stato di attuazione del piano di ambito;

CONSIDERATO

che se la Comunità d’Ambito è composta dai Comuni, l’ATI è, senza dubbio, un soggetto giuridico ed operativo diverso dai singoli Comuni che lo compongono; esso ha certamente competenze di organizzazione e coordinamento nella gestione dei rifiuti urbani, ma, per espressa norma di legge, permangono in capo ai Comuni competenze esclusive sulla raccolta differenziata che si affiancano a quelle esercitate dall'ATI.
Che anche in una recente sentenza della Corte dei Conti, Sez. Liguria (Sent. n. 83/2013), si è affermato che l'attribuzione dell'attività di gestione del servizio ad un soggetto terzo non esonera gli amministratori e i dirigenti amministrativi degli enti locali dall'obbligo di svolgere “legittime e doverose attività volte al miglioramento ed al costante monitoraggio del livello qualitativo e quantitativo del servizio di raccolta differenziata”. La medesima pronuncia della Magistratura contabile ha altresì affermato che è compito degli amministratori locali predisporre un'adeguata informazione agli utenti circa i vantaggi della raccolta differenziata per l'ambiente e la salute e coinvolgere attivamente gli stessi per una efficace gestione del servizio, mediante la prescrizione di azioni concrete in capo agli utenti e predisponendo opportuni controlli e conseguenti strumenti sanzionatori.
Che, a mente della sentenza della Corte dei Conti sopra citata, è configurabile una responsabilità patrimoniale in capo ad amministratori e dirigenti degli enti locali in solido con amministratori e dirigenti del soggetto gestore del servizio di raccolta dei rifiuti, per i danni provocati ai Comuni in conseguenza del mancato raggiungimento dei livelli di RD previsti dalla legge sotto il profilo dei costi sostenuti dagli enti per il conferimento in discarica dei rifiuti non differenziati.
Che la Valle Umbra Servizi è il gestore in house del servizio rifiuti che si occupa della raccolta, del trasporto e dello smaltimento dei rifiuti, dello spazzamento e, dopo la fusione con la società controllata CentroAmbiente Spa, della gestione degli impianti di smaltimento rifiuti.
Che ad oggi si registra la mancata estensione del servizio di raccolta differenziata porta a porta a tutte le Aree ad Intensità dei Comuni (a partire dai centri storici delle città) con domiciliazione della frazione organica, così come previsto dal Piano d’Ambito ATI 3 e meglio specificato dalla successiva integrazione approvata dall’assemblea ATI3 con deliberazione n. 4 del 28/03/2012.
Che alla data del 31.12.2012 nell'ambito territoriale n. 3 non è stato raggiunto (e non lo è tuttora) l’obiettivo minimo del 65% della raccolta differenziata imposto dalla vigente legislazione e che, pertanto, verranno inevitabilmente irrogate le sanzioni previste dalla legge in relazione al mancato raggiungimento del predetto obiettivo. Sanzioni che, verosimilmente, verranno scaricate sulle tariffe per lo smaltimento dei rifiuti a carico degli utenti e delle imprese, cui di certo non può essere imputata alcuna responsabilità circa il mancato raggiungimento degli obiettivi di RD e la non efficiente organizzazione del servizio.
Che l’accordo attualmente vigente tra ATI 2 e ATI 3 che consente al secondo il conferimento dei rifiuti prodotti nel proprio ambito territoriale presso la discarica di Borgo Giglione, la cui scadenza era prevista per il 30.6.2013, a quanto risulta, è stato prorogato ed è stato previsto il conferimento dei rifiuti dell'ATI 3 anche presso i siti di Belladanza ed Orvieto.
Che è stata avanzata una richiesta di autorizzazione ad una volumetria aggiuntiva per la discarica di S. Orsola.
*   *   *   *   *

Tutto ciò premesso e considerato,

L’Osservatorio Rifiuti Valle Umbra Sud e le singole associazioni che lo compongono: Cittadinanzattiva Assemblea di Foligno, Cittadinanzattiva Assemblea di Spoleto, Legambiente Circolo di Foligno, Legambiente Circolo di Spoleto, Comitato Rifiuti Zero Spoleto No inceneritori

INVITANO E DIFFIDANO

  1. i soggetti in indirizzo, nell’ambito delle rispettive competenze, a porre in atto ogni intervento utile ad assicurare il raggiungimento dei limiti di raccolta differenziata fissati dal Piano di Ambito e garantire il pieno rispetto di quanto indicato in quest’ultimo documento;
  2. i Comuni dell'ATI 3, i quali hanno deliberato il 5.10.2012 l'affidamento alla VUS la gestione del servizio rifiuti (fino al 2027) pur in presenza di una evidente e ripetuta inadempienza della società di gestione rispetto al raggiungimento degli obiettivi di legge e che, nell'ambito dell'assemblea dei soci della Valle Umbra Servizi spa, nominano gli amministratori ed in generale il management della predetta società,
ad esercitare tutti i poteri conferiti loro dalla legge affinché vengano accertate tutte le responsabilità circa il mancato raggiungimento degli obiettivi imposti dalla legge e vengano posti a carico dei singoli soggetti responsabili di tale inadempimento gli oneri economici derivanti dall'applicazione delle sanzioni da parte della Regione ed i maggiori costi sostenuti dai Comuni per il conferimento in discarica dei rifiuti indifferenziati;
  1. che vengano rese note, allo scrivente Osservatorio ed alla popolazione tutta, le azioni che si intende adottare al fine del raggiungimento degli obiettivi di RD previsti dalla legge e le altre misure sopra richieste;
  2. che vengano rese note, allo scrivente Osservatorio ed alla popolazione tutta, le effettive ragioni della perdurante inefficienza del servizio ed il sostanziale mancato raggiungimento della soglia di legge del 65% di raccolta differenziata nel termine previsto dalla legge (31.12.2012);
  3. che vengano rese note, allo scrivente Osservatorio ed alla popolazione tutta, le soluzioni che i Comuni ATI e  VUS spa intendono adottare al fine di elevare le percentuali di raccolta differenziata e le modalità per migliorare la qualità delle frazioni merceologiche raccolte;
  4. che vengano rese note, allo scrivente Osservatorio ed alla popolazione tutta, le modalità di conferimento in discarica dei rifiuti che verranno adottate successivamente alla scadenza dell’accordo attualmente vigente tra ATI 2 e ATI 3 (prevista per il 30.6.2013 e, a quanto risulta, ulteriormente prorogato) relativo al trasferimento alla discarica di Borgo Giglione (nonché a quelle di Belladanza e Orvieto);
  5. che venga reso noto, allo scrivente Osservatorio ed alla popolazione tutta, lo stato delle richieste avanzate in relazione all’autorizzazione ad una volumetria aggiuntiva per la discarica di S. Orsola.
CON ESPRESSO AVVERTIMENTO

che in caso di mancato adempimento a quanto precede, entro e non oltre 60 giorni dal ricevimento della presente, l’Osservatorio Rifiuti Valle Umbra Sud si riserva di agire innanzi a tutte le sedi competenti, istituzionali e giudiziarie, compresa la magistratura contabile, per la miglior tutela degli interessi della popolazione, degli utenti e delle istituzioni locali.



mercoledì 3 luglio 2013

Mancato raggiungimento degli obiettivi previsti dalla legge per la gestione dei rifiuti e della raccolta differenziata nell'ATI3





Cittadinanzattiva di Foligno, Cittadinanzattiva di Spoleto, Legambiente Foligno, Legambiente Spoleto, Comitato Rifiuti Zero Spoleto No inceneritoridiffidano ATI 3 e i Sindaci del territorio Foligno Spoleto Valnerina. 

Giovedì 4 luglio ore 11,00 Spoleto via dei Filosofi 87 Biblioteca Montagne di Libri conferenza stampa di presentazione e illustrazione della diffida
intervengono:
Giuseppe Mondi e Guido Grossi di Cittadinanzattiva
Gianfranco Anzideo e Francesco Simone Forlani di Legambiente
Marco Capoccia del Comitato Rifiuti Zero di Spoelto
Avv. Luca Ceccarelli 

Nota dell'ISDE sul C.S.S.

ISDE Perugia


Il Presidente


Nel pomeriggio di ieri, 2 luglio 2013, sono stati inaugurati a Perugia gli impianti Scer (Sistema di climatizzazione da energie rinnovabili) presso un’azienda della zona industriale di Sant’Andrea delle Fratte: si tratta, tra gli altri, di macchinari alimentabili con combustibile solido secondario (Css) derivante da rifiuti ed assimilato alle Bio-Masse per decreto dell’ex ministro Dott.Clini (n.22 del 14/02/2013 operativo dal 29/03/2013).
L’Isde, fin dalla sua formazione, è impegnata a mettere in guardia il mondo scientifico, le realtà imprenditoriali e l’opinione pubblica sui rischi derivanti da strumenti di generazione energetica che utilizzino la combustione. Qualsiasi materiale con questo processo  subisce una disaggregazione molecolare per azione della temperatura con relativa dispersione in atmosfera di fumi di risulta ed immancabile residuo in polvere nella camera di combustione.
In riguardo a ciò va ricordato che non è possibile valutare l'eventuale danno e quindi calcolare il Rischio Biologico di Malattia producibile dalla combustione di un materiale di cui non si conosce -e non si può conoscere- la composizione chimico fisica a causa della sua natura di derivato da qualcosa che, non ancora prodotto, sarà consumato e scartato in futuro.
Gli elementi che vengono indicati come  “rifiuti” sono la risultante di una pluralità di
materiali, solo ipotizzabili nella natura e nelle percentuali di composizione molecolare.
E' evidente che la Vis (Valutazione di Impatto sulla Salute), procedura elettivamente disposta a tutela preventiva della salute dei cittadini, non è nemmeno ipotizzabile nel caso del Css (Combustibile solido secondario… da rifiuti).
Un’affermazione per la quale attendiamo smentita in qualsiasi sede

Maurizio Venezi
Presidente Isde Perugia

Cemento tossico