Siamo assolutamente contrari alla riapertura della discarica di sant’Orsola – dichiarano le associazioni Cittadinanzattiva di Foligno e Spoleto, i Circoli Legambiente di Foligno e di Spoleto e il Comitato Rifiuti Zero No inceneritori di Spoleto che da tempo hanno costituito l’Osservatorio sui rifiuti della Valle Umbra Sud – e ci appare, assolutamente stupefacente la miopia politica di quanti hanno caldeggiato questa soluzione”.
La storia della discarica di sant’Orsola è emblematica di come nella Valle Umbra sud, la gestione dei rifiuti è stata condotta spesso in modo molto approssimativo e senza mai rispettare gli obiettivi né del Piano Regionale dei Rifiuti né del Piano d’ambito. Scarsi risultati nella raccolta differenziata con percentuali tra le più basse della Regione, mancanza di azioni per la riduzione della produzione di rifiuti, che hanno portato inevitabilmente all’utilizzo determinante della discarica.
Ora nonostante che il Piano regionale dei Rifiuti preveda la chiusura di sant’Orsola, ormai arrivata ad esaurimento, ci si avvia a rinforzare l’argine per riaprire la discarica, questo nonostante che i dati dell’ARPA evidenzino che l’area intorno alla discarica è già fortemente inquinata, per il percolato che fuoriesce per rotture del telo, con evidenti rischi per l’ambiente e per la salute dei cittadini.
Come hanno denunciato anche i Rappresentanti dei Cittadini nel Comitato di Controllo della discarica, chiedendo al Comune di Spoleto di convocare una riunione urgente del Comitato, che non si riunisce da 5 anni, richiesta che è ancora senza risposta e che rinnoviamo con forza.
“Continuare a utilizzare la discarica di Sant’Orsola non può che aggravare la situazione – continuano i rappresentanti dell’Osservatorio sui rifiuti della Valle Umbra Sud – e ci appare azzardato quando sono pendenti di fronte alla magistratura amministrativa una serie di procedimenti, che hanno già visto la Regione soccombere e dover usare i soldi degli umbri per risarcire diritti individuali negati. Inoltre con il trend attuale di conferimento in discarica dei rifiuti provenienti da questo territorio (nel 2012 tonnellate 60.836), la riapertura consentirebbe soltanto qualche mese, al massimo un anno e mezzo, di sollievo dai problemi e dai costi sopportati in quest’ultimo anno dai comuni e dagli utenti del territorio per lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati”.
Secondo le associazioni occorre invece intraprendere con vigore e convinzione la strada di una soluzione strutturale e stabile dei problemi, attraverso il potenziamento della raccolta differenziata spinta porta a porta e la tariffa puntuale così da premiare i cittadini più virtuosi.
In questo modo si diminuirebbe in modo consistente la quantità di rifiuti indifferenziati da conferire in discarica e il tempo di esaurimento di S. Orsola si allungherebbe di qualche buon anno, consentendo di trovare una soluzione strutturale a livello regionale, perché tutta l’Umbria deve trovare una soluzione vera, definitiva e di lungo periodo se vuole evitare l’emergenza rifiuti nel giro di pochissimi anni.
“Solo a queste condizioni l’Osservatorio sui rifiuti della Valle Umbra Sud potrebbe prendere in considerazione l’ipotesi della riapertura dalla discarica – concludono le associazioni – in caso contrario contrasteremo il riutilizzo della discarica con tutte le nostre forze, utilizzando tutte le opportunità offerte dalla legislazione italiana e chiamando tutti i cittadini del territorio alla mobilitazione per una gestione dei rifiuti attenta alla tutela della salute dei cittadini, dell’ambiente e del loro bilancio familiare, falcidiato anche ultimamente dal consistente aumento della tassa e/o della tariffa sui rifiuti.”
OSSERVATORIO SUI RIFIUTI DELLA VALLE UMBRA SUD
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