lunedì 15 giugno 2020

Petizione Coordinamento Regionale Umbria Rifiuti Zero superato quota 1500 firme

Il Coordinamento Regionale Umbria Rifiuti Zero, congiuntamente a una ventina tra comitati e associazioni del territorio, giovedì 4 Giugno ha lanciato una petizione a sostegno del documento, inviato alla Regione e all’AURI, contenente principi e linee guida per una corretta ridefinizione degli atti di programmazione in materia  di gestione dei rifiuti.
L’obiettivo perseguito è quello di avviare in Umbria una strategia “verso rifiuti zero” che porti ad una drastica riduzione del rifiuto urbano residuo con  conseguente notevole diminuzione dello smaltimento dei rifiuti, delle tariffe e la creazione di nuovi posti di lavoro. Il nuovo piano d’ambito regionale sarà cosi, in linea con la strategia europea dell’Economia Circolare, mettendo al centro la tutela dell’ambiente, della salute e l’equità.

Tra i 17 punti programmatici contenuti nel suddetto documento, figura la proposta per la realizzazione di un’impiantistica a freddo con recupero di materia. Si tratta di un impianto di trattamento del rifiuto urbano residuo che riesce a recuperare i materiali riciclabili presenti nell’indifferenziato (si parla di quantitativi importanti, stimati in una percentuale che va dal 35% al 50% del totale del rifiuto trattato).
Tale impiantistica rappresenta un’alternativa valida a quella di produzione del CSS ipotizzata, invece, dalla Regione, con la significativa differenza che, in quest’ultimo caso, i costi di smaltimento dei rifiuti sono destinati ad aumentare ulteriormente poiché il CSS combustibile prodotto dovrà essere incenerito nei cementifici e ciò avverrà a spese dei cittadini; saranno, infatti, questi ultimi a dover pagare i cementifici per ogni tonnellata smaltita.
Inoltre, l’impianto di produzione del CSS è “statico” in quanto può lavorare solo il rifiuto indifferenziato, mentre, l’impiantistica a freddo con recupero di materia da noi proposta è “flessibile” riuscendo a separare le frazioni differenziate e, per tale motivo, risulta adattabile allo scenario incrementale della raccolta differenziata senza necessità di creare nuovi impianti di trattamento.
A circa dieci giorni dalla pubblicazione della petizione in oggetto, sono state raccolte oltre 1400 firme dei cittadini dell’Umbria; senza contare il fatto che stanno aderendo alla proposta anche numerose associazioni del territorio.

Si tratta di un ottimo risultato, che dimostra come nella cittadinanza aumenti di giorno in giorno la consapevolezza che ogni nostro gesto ha delle ripercussioni su tutto ciò che ci circonda e come anche il singolo comportamento possa fare la differenza.


È, quindi, indispensabile unirsi in questo momento storico per riscrivere il futuro di quella che sarà la gestione dei rifiuti nella nostra regione, ispirandoci a modelli di gestione virtuosi, sia sotto il profilo ambientale che economico, presenti sul territorio italiano; così che l’Umbria diventi, nel medio-lungo periodo, un modello per l’intero territorio nazionale ed europeo.

Per questo e molti altri motivi invitiamo tutti a firmate la petizione online che si trova a questo indirizzo: http://chng.it/pWxmcR9m
Con il sostegno di tutti possiamo fare la differenza.


Firmato

Coordinamento Regionale Umbria Rifiuti Zero - Movimento Difesa del Cittadino - Osservatorio Borgogiglione - Gruppo Ecologista il Riccio - ISDE- Medici Per l’Ambiente - Comitato di via Protomartiri Francescani di S. Maria degli Angeli -
Comitato Molini di Fortebraccio - Comitato Antipuzza Villa Pitignano Bosco Ponte Felcino e Ramazzano - Comitato Inceneritori Zero - Comitato No Inceneritori di Terni -
Rifiuti Zero Spoleto - Comitato Gubbio Salute Ambiente Ecologicpoint - Comitato per la tutela ambientale della conca eugubina - Comitato Salute Ambiente Calzolaro Trestina Altotevere Sud - Comitato per la Salvaguardia della salute e dell’ambiente di Fossato di Vico -
Comitato di Monteluiano - Comitato Soltanto la Salute - Comitato Rio Fergia - WWF Umbria - Zero Waste Italy


13 Giugno 2020

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Coordinamento Regionale Umbria Rifiuti Zero

http://rifiutizeroumbria.blogspot.com/
Ass.“Un’altra Gubbio”-ATESU-AzioneCivile Umbria-CSA Altotevere-Circolo culturale “Primo Maggio”-Com.Belladanza,C.Castello-Comitato Deruta 26 Settembre-Com.Inceneritorizero,Umbria-Com.Mulini di Fortebraccio-Com.NO INCENERITORI,Tr-Com.Rifiuti Zero Spoleto-CREU-Decrescitafelice PG-Ecologicpoint,Tr-Gruppo Ecologista "Il Riccio"-Ideazioni Civiche,Pg-Medici per l’Ambiente Italia,Umbria-Movimento Difesa del Cittadino,Pg-Movimento 5 Stelle Umbria-Osservatorio Borgo Giglione-WWF Umbria-Unione di scopo

#DONA IL #TUO 5 X 1000 A CRURZ - Cod.Fis. 94157660542
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#RifiutiZeroUmbria - @Cru_rz - #DONA IL #TUO 5 X 1000 A CRURZ - Cod.Fis. 94157660542

giovedì 4 giugno 2020

UMBRIA: UNA STRATEGIA “VERSO RIFIUTI ZERO” A TUTELA DI AMBIENTE, SALUTE ED EQUITA'

UMBRIA: UNA STRATEGIA “VERSO RIFIUTI ZERO” A TUTELA DI AMBIENTE, SALUTE ED EQUITA'

Entro il 2020 la Regione Umbria dovrà predisporre ed approvare il nuovo piano d’ambito per la gestione dei rifiuti con il quale si deciderà la strategia da attuare e l’impiantistica da realizzare per trattare e gestire i rifiuti nell’intero territorio regionale per i prossimi 15-20 anni.
Sappiamo che scelte sbagliate possono compromettere ulteriormente l’ambiente e quindi la salute. Teniamo presente che nella pubblicazione 2019 di AIRTUM (Associazione Italiana Registro Tumori) l'Umbria si "classifica" come seconda regione con il maggior numero di casi di tumori (688 per 100.000 ab) rispetto al Friuli (716 per 100.000 ab). Inoltre una gestione non corretta comporta costi di gestione dei rifiuti (e socio-sanitari) che vanno a pesare ulteriormente sulle spalle di noi cittadini.
Per questo motivo il Coordinamento Regionale Umbria Rifiuti Zero, congiuntamente alle Associazioni e Comitati in calce indicati come proponenti hanno inviato e protocollato sia alla Regione che all’AURI, in data 7 e 8/04/2020, un documento contenente principi e linee guida per una corretta ridefinizione dei predetti atti di programmazione, affinché il nuovo piano d’ambito regionale, in linea con la strategia europea verso l’Economia Circolare, metta al centro la tutela dell’ambiente e della salute, oltre ad essere un'occasione straordinaria di risparmio economico (600 miliardi di euro pari all’8% del fatturato annuo) e l’opportunità di creare 580.000 nuovi posti di lavoro (https://www.europarl.europa.eu/news/it/headlines/economy/20151201STO05603/economia-circolare-definizione-importanza-e-vantaggi
Proponiamo quindi l’adozione di una strategia “Verso Rifiuti Zero” per l’Umbria, che abbandoni ogni forma di incenerimento dei rifiuti (dannosa per l’ambiente, in contraddizione con i principi dell’economia circolare oltre a rappresentare un ulteriore aggravio per la nostra salute) e che si ispiri a modelli di gestione virtuosi presenti nel contesto italiano, per far sì che la Regione Umbria diventi, nel medio-lungo periodo, un modello per l’intero territorio nazionale ed europeo, sia in termini di capacità di creazione di posti di lavoro sia per la salubrità delle matrici ambientali: ARIA, ACQUA, SUOLO.
Con questa petizione vi chiediamo di aderire all’iniziativa e far sì che queste linee guida diventino le fondamenta per la stesura e la programmazione del nuovo piano d’ambito regionale.
E’ una occasione irripetibile, per questo abbiamo bisogno del sostegno e della responsabilità di tutti.
PROPONENTI
Coordinamento Regionale Umbria Rifiuti Zero - Movimento Difesa del Cittadino - Osservatorio Borgogiglione - Gruppo Ecologista il Riccio - ISDE- Medici Per l’Ambiente - Comitato di via Protomartiri Francescani di S. Maria degli Angeli - Comitato Molini di Fortebraccio - Comitato Antipuzza Villa Pitignano Bosco Ponte Felcino e Ramazzano - Comitato Inceneritori Zero - Comitato No Inceneritori di Terni - Rifiuti Zero Spoleto - Comitato Gubbio Salute Ambiente - Comitato Salute Ambiente Calzolaro Trestina Altotevere Sud - Comitato per la Salvaguardia della salute e dell’ambiente di Fossato di Vico - Comitato di Monteluiano - Comitato Soltanto la Salute - Comitato Rio Fergia - WWF Umbria - Zero Waste Italy
Per approfondimenti qui il testo della proposta:

sabato 23 maggio 2020

mercoledì 13 marzo 2019




INTANTO VANNO A FUOCO I RIFIUTI ANCHE NELLA VERDE UMBRIA
Dei dieci passi verso rifiuti zero a Perugia non ne abbiamo fatto neanche uno. Perchè fermarsi alla delibera, tra laltro proposta dall’opposizione, non significa niente se non ci si attiva a rendere virtuoso il ciclo dei rifiuti. Ricordiamo che dei dieci passi verso rifiuti zero, di seguito riportati, il comune di Perugia pochi ne ha fatti dei tanti che poteva.
1.separazione alla fonte organizzare la raccolta differenziata. La gestione dei rifiuti non è un problema tecnologico, ma organizzativo, dove il valore aggiunto non è quindi la tecnologia, ma il coinvolgimento della comunità chiamata a collaborare in un passaggio chiave per attuare la sostenibilità ambientale. A Perugia notoriamente la RD è di pessima qualità quindi anziché andare al riciclo va in discarica.
2.raccolta porta a porta organizzare una raccolta differenziata “porta a porta”, che appare l’unico sistema efficace di RD in grado di raggiungere in poco tempo e su larga scala quote percentuali superiori al 70%. Quattro contenitori per organico, carta, multi materiale e residuo, il cui ritiro e’ previsto secondo un calendario settimanale prestabilito. A Perugia il Porta a Porta non è ancora esteso a tutto il territorio comunale.
3.compostaggio: realizzazione di un impianto di compostaggio da prevedere prevalentemente in aree rurali e quindi vicine ai luoghi di utilizzo da parte degli agricoltori.
4.riciclaggio:  realizzazione  di  piattaforme  impiantistiche  per  il  riciclaggio  e  il  recupero  dei materiali, finalizzato al reinserimento nella filiera produttiva.
5.riduzione dei rifiuti: diffusione del compostaggio domestico, sostituzione delle stoviglie e bottiglie in plastica, utilizzo dellacqua del rubinetto (più sana e controllata di quella in bottiglia), utilizzo dei pannolini lavabili, acquisto alla spina di latte, bevande, detergenti, prodotti alimentari, sostituzione  degli  shoppers  in  plastica  con  sporte  riutilizzabili.  A  Perugia  il  compostaggio domestico è volontario
6.riuso e riparazione: realizzazione di centri per la riparazione, il riuso e la decostruzione degli edifici, in cui beni durevoli, mobili, vestiti, infissi, sanitari, elettrodomestici, vengono riparati, riutilizzati e venduti. Questa tipologia di materiali, che costituisce circa il 3% del totale degli scarti, riveste però un grande valore economico, che può arricchire le imprese locali, con un’ottima resa occupazionale dimostrata da molte esperienze in Nord America e in Australia. A Perugia riuso e riparazione si fa in forma volontaria
7.tariffazione puntuale: introduzione di sistemi di tariffazione che facciano pagare le utenze sulla base della produzione effettiva di rifiuti non riciclabili da raccogliere. Questo meccanismo premia il comportamento  virtuoso  dei  cittadini  e  li  incoraggia  ad  acquisti  piu’ consapevoli.  A Perugia mancano le basi per procedere alla tariffa puntuale
8.recupero dei rifiuti: realizzazione di un impianto di recupero e selezione dei rifiuti, in modo da recuperare altri materiali riciclabili sfuggiti alla RD, impedire che rifiuti tossici possano essere inviati nella discarica pubblica transitoria e stabilizzare la frazione organica residua. A Perugia non si riesce ad attivare neanche un centro di riuso
9.centro di ricerca e riprogettazione: chiusura del ciclo e analisi del residuo a valle di RD, recupero, riutilizzo, riparazione, riciclaggio, finalizzata alla riprogettazione industriale degli oggetti non riciclabili, e alla fornitura di un feedback alle imprese (realizzando la Responsabilità Estesa del Produttore) e alla promozione di buone pratiche di acquisto, produzione e consumo.
10.azzeramento rifiuti: raggiungimento entro il 2020 dellazzeramento dei rifiuti, ricordando che la strategia Rifiuti Zero si situa oltre il riciclaggio. In questo modo Rifiuti Zero, innescato dal “trampolino” del porta a porta, diviene a sua volta trampolino per un vasto percorso di sostenibilità, che in modo concreto ci permette di mettere a segno scelte a difesa del pianeta.
Per finire in bellezza sembra che a Perugia si intenda il ciclo i rifiuti come lo spostamento da un deposito a una discarica a un impianto e mentre ci si preoccupa di riaprire discariche per conferire l’eccessivo indifferenziato prodotto ci accorgiamo che siamo diventati come tutti gli altri furbi che bruciano i rifiuti per non creare la filiera virtuosa. Oggi è andato a fuoco il deposito rifiuti di Biondi recuperi a Ponte S. Giovanni. Domani, sotto a chi tocca.
Coordinamento Regionale Umbria Rifiuti Zero