mercoledì 13 marzo 2019




INTANTO VANNO A FUOCO I RIFIUTI ANCHE NELLA VERDE UMBRIA
Dei dieci passi verso rifiuti zero a Perugia non ne abbiamo fatto neanche uno. Perchè fermarsi alla delibera, tra laltro proposta dall’opposizione, non significa niente se non ci si attiva a rendere virtuoso il ciclo dei rifiuti. Ricordiamo che dei dieci passi verso rifiuti zero, di seguito riportati, il comune di Perugia pochi ne ha fatti dei tanti che poteva.
1.separazione alla fonte organizzare la raccolta differenziata. La gestione dei rifiuti non è un problema tecnologico, ma organizzativo, dove il valore aggiunto non è quindi la tecnologia, ma il coinvolgimento della comunità chiamata a collaborare in un passaggio chiave per attuare la sostenibilità ambientale. A Perugia notoriamente la RD è di pessima qualità quindi anziché andare al riciclo va in discarica.
2.raccolta porta a porta organizzare una raccolta differenziata “porta a porta”, che appare l’unico sistema efficace di RD in grado di raggiungere in poco tempo e su larga scala quote percentuali superiori al 70%. Quattro contenitori per organico, carta, multi materiale e residuo, il cui ritiro e’ previsto secondo un calendario settimanale prestabilito. A Perugia il Porta a Porta non è ancora esteso a tutto il territorio comunale.
3.compostaggio: realizzazione di un impianto di compostaggio da prevedere prevalentemente in aree rurali e quindi vicine ai luoghi di utilizzo da parte degli agricoltori.
4.riciclaggio:  realizzazione  di  piattaforme  impiantistiche  per  il  riciclaggio  e  il  recupero  dei materiali, finalizzato al reinserimento nella filiera produttiva.
5.riduzione dei rifiuti: diffusione del compostaggio domestico, sostituzione delle stoviglie e bottiglie in plastica, utilizzo dellacqua del rubinetto (più sana e controllata di quella in bottiglia), utilizzo dei pannolini lavabili, acquisto alla spina di latte, bevande, detergenti, prodotti alimentari, sostituzione  degli  shoppers  in  plastica  con  sporte  riutilizzabili.  A  Perugia  il  compostaggio domestico è volontario
6.riuso e riparazione: realizzazione di centri per la riparazione, il riuso e la decostruzione degli edifici, in cui beni durevoli, mobili, vestiti, infissi, sanitari, elettrodomestici, vengono riparati, riutilizzati e venduti. Questa tipologia di materiali, che costituisce circa il 3% del totale degli scarti, riveste però un grande valore economico, che può arricchire le imprese locali, con un’ottima resa occupazionale dimostrata da molte esperienze in Nord America e in Australia. A Perugia riuso e riparazione si fa in forma volontaria
7.tariffazione puntuale: introduzione di sistemi di tariffazione che facciano pagare le utenze sulla base della produzione effettiva di rifiuti non riciclabili da raccogliere. Questo meccanismo premia il comportamento  virtuoso  dei  cittadini  e  li  incoraggia  ad  acquisti  piu’ consapevoli.  A Perugia mancano le basi per procedere alla tariffa puntuale
8.recupero dei rifiuti: realizzazione di un impianto di recupero e selezione dei rifiuti, in modo da recuperare altri materiali riciclabili sfuggiti alla RD, impedire che rifiuti tossici possano essere inviati nella discarica pubblica transitoria e stabilizzare la frazione organica residua. A Perugia non si riesce ad attivare neanche un centro di riuso
9.centro di ricerca e riprogettazione: chiusura del ciclo e analisi del residuo a valle di RD, recupero, riutilizzo, riparazione, riciclaggio, finalizzata alla riprogettazione industriale degli oggetti non riciclabili, e alla fornitura di un feedback alle imprese (realizzando la Responsabilità Estesa del Produttore) e alla promozione di buone pratiche di acquisto, produzione e consumo.
10.azzeramento rifiuti: raggiungimento entro il 2020 dellazzeramento dei rifiuti, ricordando che la strategia Rifiuti Zero si situa oltre il riciclaggio. In questo modo Rifiuti Zero, innescato dal “trampolino” del porta a porta, diviene a sua volta trampolino per un vasto percorso di sostenibilità, che in modo concreto ci permette di mettere a segno scelte a difesa del pianeta.
Per finire in bellezza sembra che a Perugia si intenda il ciclo i rifiuti come lo spostamento da un deposito a una discarica a un impianto e mentre ci si preoccupa di riaprire discariche per conferire l’eccessivo indifferenziato prodotto ci accorgiamo che siamo diventati come tutti gli altri furbi che bruciano i rifiuti per non creare la filiera virtuosa. Oggi è andato a fuoco il deposito rifiuti di Biondi recuperi a Ponte S. Giovanni. Domani, sotto a chi tocca.
Coordinamento Regionale Umbria Rifiuti Zero

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