Ancora una volta il partito dell'incenerimento torna alla carica in Umbria. Ma noi non abbiamo paura.
Grazie al regalo fatto dall'ex ministro Clini, nei cementifici e nelle centrali termoelettriche è possibile bruciare rifiuti. Un regalo colto al volo da quanti hanno già fiutato l'affare e si apprestano, anche in Umbria, a realizzare questo scellerato progetto. Questa mattina, abbiamo pertanto organizzato un presidio davanti Confindustria – dove si svolgeva il convegno sui Css - per dire che su questo argomento chiunque proverà a chiedere di bruciare i Css troverà dura opposizione.
Con il CSS infatti si vuole mettere la parola fine all’unica alternativa all’odierna criminale gestione dei rifiuti, che devasta ambiente e salute: la raccolta differenziata finalizzata alla riduzione, riuso, riciclo dei rifiuti.
Il CSS costituisce un metodo palese per aggirare l'opposizione tenace dei movimenti alla costruzione di nuovi inceneritori ed incentivare e diffondere la combustione di rifiuti su tutto il territorio nazionale. Infatti, dirottando l'ex CDR ai cementifici e centrali elettriche, in un colpo, solo si beneficia la lobby dei cementieri e si trasformano i 59 cementifici presenti in Italia in inceneritori di rifiuti altrimenti del tutto riciclabili, con conseguenze gravissime per l'ambiente e la salute:
Le ceneri tossiche e nocive, frutto avvelenato dell'incenerimento, non dovranno più essere smaltite a costi elevati in discariche speciali, ma inglobate pari pari nei cementi. Quindi anziché un costo diventano un guadagno, facendo crescere il volume e il peso dei cementi prodotti.
I cementifici sono impianti industriali altamente inquinanti e fonte di alte emissioni di polveri e di metalli pesanti in atmosfera (CO2, PCB, ammonio, cadmio, mercurio, nickel, ossidi di azoto, ossidi di zolfo, benzene, diossine e quantità incalcolabili di particolato) già senza l’uso dei rifiuti come combustibile. Considerando la massa dei fumi emessi e che questi impianti non sono dotati di specifici sistemi di abbattimento delle polveri e tanto meno dei microinquinanti (come la Diossina), la miscelazione di combustibili fossili insieme ai rifiuti avrà l’effetto di moltiplicare la nocività di questi impianti.
Le amministrazioni pubbliche che che firmeranno i contratti per il conferimento alle aziende produttrici di CSS, saranno vincolate a rispettarli per tutta la durata stabilita. Il che vuol dire che in tutto quel tempo il contratto impedirà ogni iniziativa comunale indirizzata a far partire la differenziazione dei rifiuti finalizzata al riciclo. Né più né meno dell’effetto perverso dell'inceneritore.
Impediamo la truffa del CSS nella nostra Regione e la speculazione sull'ambiente e sulla salute dei cittadini! Questa mattina abbiamo fatto capire che è solo l'inizio.
è ora di passare dalle parole ai fatti:
subito l'adozione della strategia Rifiuti Zero in Umbria!
Marco Montanucci - Umbria verso rifiuti zero
Giuliano Corbucci - Attivista Comitato inceneritori Zero
Francesco Piobbichi - attivista politico
Nessun commento:
Posta un commento