Vi informiamo che il 30 gennaio 2014 è stata approvata al consiglio comunale di Spoleto la mozione contro l'uso del css nei cementifici presentata dal Movimento 5 Stelle.
E' una piccola vittoria , ma intanto è stato messo un ulteriore paletto contro chi vuole avvelenarci.
Questo il testo della mozione:
MOZIONE
Oggetto: “Gestione dello
smaltimento dei rifiuti con particolare riferimento al CSS (combustibile solido
secondario) da utilizzare come combustibile nei cementifici”.
Premesso che
il Piano Regionale di
Gestione dei Rifiuti fissa l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata entro
il 2012 per garantire più longevità alle attuali discariche e consentire di
gestire al meglio la partita dei rifiuti;
il Piano Regionale di
Gestione dei Rifiuti prevede la nascita di un impianto di trattamento termico a
servizio degli A.T.I. 1, 2 e 3 da realizzare nell’A.T.I. n. 2 in esercizio nel
2013;
il Piano d’Ambito dei
rifiuti adottato dall’ATI 3 con Deliberazione Assemblea n. 15 del 20/10/2010
prevede però che tale impianto “non sarà attivo prima del 2016”;
rilevato che
in data 27/02/2009 la
Ditta Cementir Italia s.r.l. ha richiesto all’Ufficio Urbanistica del Comune di
Spoleto il parere sulla compatibilità e l’assenza di vincoli – verifica di
assoggettabilità – per la realizzazione di un impianto CDR della capacità
massima di coincenerimento compreso fra 10 tonnellate e 100 tonnellate al
giorno in località Sant’Angelo in Mercole;
in data 18/09/2009 la
Ditta Cementir Italia s.r.l. ha presentato alla Regione dell’Umbria istanza di
avvio della procedura di verifica di assoggettabilità ai sensi e per gli
effetti del D.Lgs 152/2006 e s.m.i., della L.R. 11/1998 e della D.G.R. 806/2008
relativamente al progetto di utilizzo di CDR nel forno KHD n. 1 della Cementeria
di Spoleto, pubblicata nel B.U.R. n. 40 del 29/09/2009;
è stato calcolato che la
combustione di una tonnellata di CSS in un cementificio in sostituzione
parziale di combustibili fossili causa un incremento di 421 milligrammi nelle
emissioni di mercurio, 4,1 milligrammi in quelle di piombo, 1,1 milligrammi in
riferimento al cadmio;
l’utilizzo del CSS nei
cementifici prevede l’inglobamento delle ceneri tossiche prodotte dalla
combustione dei rifiuti (di solito smaltite in discariche per rifiuti speciali
pericolosi) e quindi nel cemento. Questo comporta rischi potenziali per la
salute dei lavoratori e possibili rischi ambientali per l’eventuale rilascio
nell’ambiente di sostanze tossiche. Inoltre, le caratteristiche fisiche del
cemento potrebbero essere alterate dalla presenza di scorie da combustione in
modo tale da non renderlo universalmente utilizzabile;
tenuto conto che
per l’Associazione medici
per l’ambiente «la combustione di rifiuti nei cementifici comporta una
variazione della tipologia emissiva di questi impianti, in particolare di
diossine e metalli pesanti»;
l’utilizzo di CSS per
alimentare i forni di cottura dei cementifici produrrebbe, tra l’altro, gravi
conseguenze di peggioramento degli attuali livelli di raccolta differenziata
dei rifiuti; a ciò va aggiunta l’aggravante della mancanza nel nostro Paese di
un serio ed efficace sistema nazionale di controlli ambientali;
utilizzare combustibile
solido secondario è dannoso per la salute e soprattutto non è etico in quanto
il riciclo è un preciso dovere in quanto esistono moderne tecnologie e
soluzioni di selezione e recupero della materia senza l’uso della combustione,
che generano una filiera economica ed occupazionale di sicura sostenibilità
ambientale;
tenuto conto che
con sentenza CGCE sez
VIII, 22/12/2008, causa C-283/07, l’Italia è stata già condannata perché venuta
meno agli obblighi derivanti dalla direttiva 75/442/CE, come poi recepita dalla
2006/12/CE, sottraendo a priori il combustibile da rifiuti di qualità elevata
(CDR-Q) all’ambito di applicazione della legislazione italiana in materia di
rifiuti;
la Provincia di Perugia
ha approvato all’unanimità in data 29/04/2010 un ordine del giorno contro
l’utilizzo del CDR nei cementifici, non riconoscendo tale pratica come una
deroga al Piano di Gestione dei rifiuti;
considerato che
il Comune di Spoleto ha
già dovuto sopportare la realizzazione di una discarica a servizio dell’intero
Ambito dell’ATI3;
le comunità locali, visti
anche i pronunciamenti delle autorità europee in materia, esprimono legittime
preoccupazioni per le conseguenze sull’ambiente e sulla salute da queste
modalità di utilizzo degli impianti;
considerato altresì che
il territorio e la
popolazione di Spoleto non possono sopportare ulteriori impianti di smaltimento
dei rifiuti;
alcune forze politiche e
la popolazione si stanno mobilitando, come risulta dagli organi di stampa, in
un clima di forte stato di preoccupazione per ricevere risposte chiare, certe e
rassicuranti dalle Istituzioni in relazione alle problematiche in oggetto, tanto
che è stato costituito un Comitato Rifiuti Zero con l’obiettivo, tra l’altro,
di impedire ogni forma di incenerimento dei rifiuti;
preso atto che
il Consiglio comunale
nella seduta del 28/01/2010 ha approvato all’unanimità una mozione urgente
sullo stato di disagio presente nella popolazione residente nelle zone di Santo
Chiodo, San Giovanni di Baiano, San Martino in Trignano e Sant’Angelo in
Mercole per presunti problemi di inquinamento ambientale con possibili
conseguenze sullo stato di salute, impegnando la Giunta a reperire le risorse
necessarie per uno studio tecnicamente qualificato che approfondisca ed integri
gli studi su tali problematiche;
il Consiglio comunale
nella seduta del 02/02/2012 ha approvato due mozioni contrarie all’utilizzo del
CDR (combustibile derivato dai rifiuti) nei cementifici;
la scelta
dell’incenerimento dei rifiuti CSS nei cementifici non può e non deve essere
condivisa per tutte le ragioni anzidette ed in quanto continuare a bruciare
rifiuti è uno spreco di risorse e un costo altissimo in termini ambientali, e
non si rispettano le disposizioni europee sul recupero della materia che è
prioritario nella gerarchia d’intervento, continuando a ignorare anche la
direttiva 96/62/CE;
si rammenta che la
direttiva 96/62/CE ha come obiettivi quelli di: definire e stabilire obiettivi
di qualità dell’aria ambiente nella Comunità europea al fine di evitare,
prevenire o ridurre gli effetti nocivi sulla salute umana e sull’ambiente nel
suo complesso (art. 1); valutare la qualità dell’aria ambiente negli Stati
membri in base a metodi e criteri comuni; disporre di informazioni adeguate
sulla qualità dell’aria ambiente e far sì che siano rese pubbliche, tra l’altro
mediante soglie d’allarme; mantenere la qualità dell’aria ambiente, dove è
buona, e migliorarla negli altri casi;
IL CONSIGLIO COMUNALE
alla luce di quanto
esposto esprime netta contrarietà all’utilizzo degli impianti industriali
esistenti nel Comune di Spoleto per l’incenerimento di combustibile solido
secondario o di qualsiasi altro sottoprodotto derivato da rifiuti;
impegna
il Sindaco ad
intraprendere tutte quelle iniziative per sottoscrivere con la Regione
dell’Umbria un protocollo d’intesa affinché l’utilizzazione del CSS come
combustibile in qualsiasi sito industriale sia subordinato ad un parere
vincolante del Comune, e non si possa limitare solo ad un parere di conformità
urbanistica.
Inoltre in considerazione
di quanto esposto il Consiglio comunale di Spoleto esprime una netta
contrarietà all’utilizzo del CSS negli impianti industriali esistenti nel
nostro territorio, impegnando il Sindaco a rappresentare tale contrarietà in
tutte le sedi opportune, e rendere edotto il Consiglio comunale su tutti gli
atti conseguenti a tale posizione.